Sono stati 1.258 i reati a danno di minori commessi in Lombardia nel 2024, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente, in linea con la crescita nazionale che registra 7.204 reati, anch’essa in aumento del 4% rispetto al 2023.
Crescita dei reati digitali
In aumento anche i reati connessi al digitale. La pornografia minorile segna un incremento del 141% (da 22 a 53 casi), mentre la detenzione di materiale pornografico cresce del 73% (da 11 a 19 casi). «Il dato conferma come la rete rappresenti un terreno sempre più rischioso per i più giovani», osservano gli esperti.
Prevalenza femminile tra le vittime
Come a livello nazionale, le vittime sono prevalentemente di genere femminile, pari al 58% in Lombardia. La sproporzione è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 89% negli atti sessuali con minorenne, 87% nella violenza sessuale e nella violenza sessuale aggravata, 74% nella detenzione di materiale pornografico e 64% nella pornografia minorile.
Dati nazionali e trend decennali
In Italia, le bambine e le ragazze rappresentano il 63% delle vittime dei reati a danno di minori, in aumento rispetto al 61% del 2023. Tra i reati a sfondo sessuale, la violenza sessuale rimane il più frequente (912 casi, stabile rispetto al 2023), seguita da atti sessuali con minorenne (+15%) e violenza sessuale aggravata (+1%). La prostituzione minorile mostra invece una parità di genere tra le vittime, con un calo annuo del 7% e su base decennale del 64%.
Il pericolo è spesso in famiglia
I maltrattamenti in famiglia restano il reato più diffuso, con 2.975 casi nel 2024 (+5% annuo, +101% su base decennale), con leggera prevalenza femminile (53%). Altri reati riconducibili alla sfera familiare, come violazioni degli obblighi di assistenza, abuso dei mezzi di correzione e abbandono di minore, registrano invece una prevalenza maschile tra le vittime.
Crescono gli omicidi di minori
Un dato preoccupante riguarda gli omicidi volontari di minori, che tornano a salire a 21 casi, +75% rispetto al 2023. In questo tipo di reato prevalgono le vittime maschili (76%).
Dichiarazioni degli esperti
«Il fenomeno dei reati in danno dei minori, in ogni loro forma, è molto complesso. Occorre porre la massima attenzione non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche ai più piccoli segnali indicatori di violenza», afferma il Generale Antonio Basilicata, Direttore Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale. «Di strategica rilevanza risultano essere anche l’accoglienza e il supporto alle vittime, nonché la realizzazione di campagne informative volte ad accrescere la consapevolezza di tutti e a rimuovere gli ostacoli socio-culturali in cui la violenza trova terreno fertile».
«I dati sui reati a danno di minorenni mostrano una maggiore fragilità del tessuto sociale – dichiara Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes – un allentamento dei vincoli morali fino alla rottura di alcuni taboo sociali e un crescente ritorno di fiamma di quella cultura patriarcale che si riappropria di spazi di “legittimità sociale”, terreno fertile per la violenza di genere e sui minorenni. Servono azioni rapide, concertate e integrate, che agiscano sia sugli aspetti culturali sia su quelli normativi».
Sport4Rights, lo sport come strumento di inclusione e prevenzione
Di fronte a dati così preoccupanti, Terre des Hommes rilancia il valore dello sport come luogo di crescita e prevenzione. Durante l’evento è stato presentato Sport4Rights, progetto co-progettato con Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale e Specchio Magico, volto a promuovere il benessere, la sicurezza e l’inclusività dei minorenni nello sport.
«Lo sport è un bene comune e un linguaggio universale, ma oggi il 30% dei giovani abbandona precocemente l’attività sportiva a causa di contesti discriminatori. Sport4Rights mira a rendere lo sport uno spazio sano e sicuro per tutti, formando allenatori, educatori, giuristi e psicologi attraverso una piattaforma di e-learning basata su intelligenza artificiale, per la prima volta in assoluto», spiega Francesca Magliulo, Direttrice Fondazione EOS. «Ogni campo, ogni palestra, ogni spogliatoio deve diventare un luogo in cui i nostri giovani possano crescere liberi, in un ambiente che custodisca e tuteli i loro diritti, la loro salute, le loro relazioni e il loro futuro».