Sta suscitando forti reazioni la vicenda della lavoratrice licenziata dopo un intervento per tumore al seno presso lo stabilimento Recuperator di Rescaldina, in provincia di Milano. La notizia, resa pubblica dalla Cgil, ha riacceso il dibattito sul tema della tutela dei lavoratori fragili e delle donne che affrontano un percorso di cura.
Una vicenda che indigna e preoccupa
A intervenire sulla questione è Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia, che ha espresso la sua ferma condanna per l’accaduto. «La vicenda della lavoratrice licenziata dopo un intervento per tumore al seno presso il Recuperator di Rescaldina è una storia che lascia indignati. Se confermata, ci troviamo di fronte a un fatto gravissimo che mina i principi fondamentali di dignità e tutela del lavoro, soprattutto nei confronti di chi sta affrontando un percorso di cura e guarigione», ha dichiarato Pizzighini.
Secondo la consigliera pentastellata, il caso rappresenta un segnale preoccupante rispetto alla condizione di chi, dopo una malattia, tenta di rientrare nel mondo del lavoro. «È inaccettabile che una donna che ha dimostrato coraggio e forza nel rientrare al lavoro dopo un periodo così difficile venga “caricata” con la motivazione della mancanza di lavoro, mentre contestualmente si registrano nuove assunzioni nello stesso reparto», ha sottolineato.
Chiarezza sul comportamento dell’azienda
Pizzighini ha annunciato che la questione sarà sottoposta all’attenzione delle autorità competenti. «Attraverso la Consigliera di Parità e gli uffici competenti, avrà immediatamente luogo la verifica della correttezza del comportamento dell’azienda e dell’agenzia interinale coinvolta», ha spiegato. L’obiettivo, ha aggiunto, è quello di garantire trasparenza e assicurare che non si verifichino violazioni dei diritti delle lavoratrici in condizioni di fragilità.
La precarietà non sia un alibi per discriminare
La consigliera M5S ha inoltre posto l’accento sulla necessità di un intervento più ampio contro l’abuso dei contratti precari e delle somministrazioni, strumenti che, se usati impropriamente, rischiano di diventare terreno fertile per le discriminazioni. «La precarietà e la somministrazione non possono diventare strumenti per aggirare i diritti fondamentali delle persone e dei lavoratori fragili», ha evidenziato. «Le aziende devono essere chiamate a rispondere della coerenza tra i loro codici etici e le loro azioni concrete».
Un impegno per la tutela delle donne e dei lavoratori fragili
Pizzighini ha ribadito l’impegno del Movimento 5 Stelle Lombardia nel sostenere le persone più vulnerabili e nel promuovere una cultura del lavoro fondata sul rispetto e sulla solidarietà. «Il Movimento 5 Stelle Lombardia continuerà a battersi affinché la malattia non diventi mai un motivo di discriminazione, e perché nessuna donna venga lasciata sola di fronte alla malattia e all’ingiustizia», ha concluso.
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