Le startup e le ex startup italiane operanti nel campo dell’innovazione hanno creato dal 2012 al 2024 oltre 243 mila nuovi posti di lavoro, contribuendo in modo significativo alla crescita occupazionale e alla competitività del Paese.
È quanto emerge dalla seconda edizione del rapporto realizzato da InnovUp e Assolombarda, che analizza la ricaduta economica e sociale della filiera dell’innovazione in Italia.
Nel 2024 oltre 68 mila occupati nelle imprese innovative
Nel 2024 le startup e le ex startup innovative attive in Italia hanno dato lavoro a 68.526 persone, in aumento rispetto ai 65.897 del 2023 (+4%), coinvolgendo anche quasi 89 mila soci per un totale di oltre 150 mila persone.
Più della metà degli occupati lavora nei settori dei servizi e della manifattura high-tech, che rappresentano il 4% dell’intera occupazione nazionale in questi comparti.
Il rallentamento della crescita dei nuovi posti di lavoro rispetto agli anni precedenti riflette la diminuzione nella nascita di nuove startup e l’aumento delle cessazioni, ma anche una fase di consolidamento del sistema. L’80% delle startup ed ex startup innovative ha mantenuto stabile o incrementato il numero di dipendenti nel corso dell’ultimo anno.
Crescono le “Gazzelle” italiane
Nel 2024 si contano 75 “Gazzelle”, giovani imprese ad alto tasso di crescita che, insieme, hanno creato oltre 4.800 posti di lavoro, con una dimensione media di 74 dipendenti.
Queste aziende rappresentano circa il 7% dei posti di lavoro generati dalla filiera innovativa e registrano risultati economici di rilievo, con un fatturato medio di 11,6 milioni di euro e un valore aggiunto medio di 5,1 milioni.
Startup in consolidamento ma con più acquisizioni
Nel 2024 si registra un record di 1.440 startup ed ex startup cessate, pari a un tasso di mortalità del 6%, ma raggiunge un nuovo massimo anche il numero di acquisizioni, 116 in totale, che premiano le realtà più performanti.
Queste ultime presentano un fatturato medio di 1,7 milioni di euro e oltre dieci dipendenti nel 28% dei casi.
Chiarini (Assolombarda): “Serve un cambio di paradigma per sostenere chi innova”
«La filiera dell’innovazione è oggi uno dei motori più solidi della crescita italiana: non soltanto per la capacità di generare nuove idee, ma perché produce lavoro qualificato, nuove competenze e valore per tutto il sistema produttivo», ha dichiarato Federico Chiarini, presidente dei Giovani Imprenditori di Assolombarda.
«Startup, PMI innovative, incubatori, acceleratori e parchi scientifici sono protagonisti di una trasformazione profonda. Ma perché questo potenziale diventi pienamente reale serve un cambio di paradigma: l’Italia è un Paese ricco di risparmio, ma troppo poco di quel capitale viene destinato all’economia reale. Dobbiamo avere il coraggio di orientarlo verso l’innovazione, perché è lì che si costruisce la crescita del futuro. Servono regole stabili e di lungo periodo, per dare fiducia a chi intraprende e continuità a politiche come lo Scale-up Act», ha concluso Chiarini.
Quasi 7 miliardi di euro mobilitati nel 2024
Secondo InnovUp, nel solo 2024 la filiera dell’innovazione italiana ha mobilitato risorse per un valore complessivo di 6,95 miliardi di euro, abilitando 32.724 persone.
La cifra include 1,5 miliardi di investimenti di venture capital, 750 milioni dedicati all’open innovation, 700 milioni di prestiti garantiti dal Fondo di Garanzia e circa 4 miliardi di euro di fatturato generato dalle imprese innovative.
Petrioli (InnovUp): “Il settore è sempre più maturo e trainante”
«Questi dati testimoniano il salto di qualità che la filiera italiana dell’innovazione ha compiuto negli ultimi anni», ha commentato Chiara Petrioli, presidente di InnovUp e CEO della scale-up WSense.
«L’impatto sulle persone e sull’economia dimostra che il settore è ormai maturo e ha un ruolo trainante per l’occupazione e la competitività del Paese. Ora la sfida è capitalizzare questi risultati, continuando a sostenere politiche di investimento, strumenti di supporto e collaborazione tra pubblico e privato, per generare valore diffuso e nuove opportunità di lavoro».
Un decennio di crescita e consolidamento
Tra il 2012 e il 2024 il valore complessivo mobilitato dalla filiera dell’innovazione italiana ha raggiunto 46,95 miliardi di euro. In questo periodo le persone abilitate dal sistema dell’innovazione sono state 243.632. Gli investimenti in venture capital hanno superato i 9,2 miliardi, mentre il mercato dei servizi di open innovation ha raggiunto 3,75 miliardi.
Il Fondo di Garanzia ha sostenuto 19.647 operazioni per le startup innovative e 9.171 per le PMI innovative, con risorse erogate per oltre 6,9 miliardi di euro complessivi.
Anghileri (Confindustria Giovani): “Serve uno Youth Deal per l’innovazione”
«L’Europa rischia seriamente di essere schiacciata da Stati Uniti e Cina nella battaglia globale sull’innovazione. Stiamo perdendo terreno e non possiamo permetterci di restare spettatori», ha dichiarato Maria Anghileri, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria.
«Per questo dobbiamo spingere con decisione su uno Youth Deal italiano, un pacchetto di misure che includa incentivi fiscali, semplificazioni e strumenti di finanziamento per liberare il potenziale delle nuove generazioni e delle nostre imprese innovative. Semplificare la burocrazia, in Italia e in Europa, è una condizione imprescindibile per competere davvero a livello globale», ha concluso Anghileri.
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