Si accende il dibattito sul futuro del piano Transizione 5.0 dopo l’annuncio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy relativo all’esaurimento delle risorse destinate al programma.
A intervenire è il Presidente di Assolombarda, Alvise Biffi, che ha espresso forte preoccupazione per le conseguenze di questa decisione sul tessuto produttivo lombardo e nazionale.
Biffi ha definito la comunicazione del Ministero «un deludente segnale di incoerenza rispetto alla volontà dichiarata di sostenere lo sforzo delle imprese», sottolineando come la misura si interrompa in un momento di incertezza economica e di rallentamento degli investimenti industriali.
«Le aziende – ha spiegato – che con responsabilità si erano mosse nel rispetto delle regole definite dal Ministero, contavano sull’ultimo periodo stabilito dalla misura. Oggi si trovano a fare i conti con una chiusura inattesa, che va in controtendenza rispetto alla pianificazione degli investimenti anticiclici necessari per affrontare la transizione digitale e la sfida dell’intelligenza artificiale».
Il presidente di Assolombarda ha inoltre evidenziato come la scarsa chiarezza delle regole del piano avesse già frenato inizialmente l’adesione delle imprese e come l’interruzione improvvisa rappresenti «un passo indietro in un momento in cui le imprese invocano politiche industriali stabili, coordinate e accessibili».
«Servono continuità e trasparenza – ha concluso Biffi – per sostenere davvero la crescita e la competitività del sistema produttivo italiano».
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