Curricula inviati che spesso finiscono nel vuoto, colloqui annullati o processi di selezione interminabili: per molti candidati la ricerca di lavoro in Italia si traduce in frustrazione e scoraggiamento. Secondo alcuni dati, meno del 20% riceve un riscontro dopo aver inviato un CV o sostenuto un colloquio. In altre parole, oltre l’80% dei candidati resta senza risposta, vittima del cosiddetto “ghosting”.
È in questo contesto che nasce ad Agrate Brianza WhatSJobs, startup evoluzione della storica agenzia SkillsJobs fondata nel 2017 da Paolo Cerra. La società ha deciso di portare l’intelligenza artificiale direttamente su WhatsApp, con l’obiettivo di rendere il recruiting più semplice, immediato e “umano”, riducendo le candidature irrilevanti e facilitando un contatto diretto tra aziende e candidati.
“Lo stagista inaspettato”: l’AI che risponde sempre
«Molti candidati si sentono invisibili – racconta Paolo Cerra, fondatore di WhatSJobs -. Il nostro bot AI, che abbiamo ribattezzato con ironia “lo stagista inaspettato”, nasce per dare voce a chi cerca lavoro, valorizzando competenze e soft skills e riducendo drasticamente i CV ignorati o le candidature inviate a caso».
Il sistema di intelligenza artificiale è progettato per lavorare senza interruzioni, gestendo in autonomia la fase di preselezione dei candidati e quella di raccolta dei requisiti dalle aziende. Un vero e proprio assistente digitale che semplifica i processi delle imprese e al tempo stesso garantisce ai candidati un accesso più equo alle opportunità.
Una sola registrazione del profilo è sufficiente: l’algoritmo analizza le competenze rispetto alle offerte presenti e future, notificando automaticamente le posizioni compatibili. Inoltre, suggerisce corsi formativi per migliorare le possibilità di inserimento.
Blind mode e tasso di successo oltre il 90%
L’AI costruisce shortlist di candidati realmente idonei, riducendo colloqui inutili e mantenendo il processo in blind mode: età, genere, nazionalità e provenienza geografica restano oscurati nelle fasi iniziali, così da garantire imparzialità. È inoltre obbligatorio indicare la retribuzione offerta.
Grazie a questo approccio, WhatSJobs registra un tasso di successo tra il 90 e il 95% delle ricerche affidate, proseguendo nel solco dell’etica anti-discriminatoria che ha caratterizzato SkillsJobs.
«Il problema non è solo il numero di candidature, ma la loro qualità – aggiunge Cerra -. Molte persone inviano CV senza reale motivazione, mentre le aziende ricevono centinaia di profili generici e non in linea con le loro aspettative. Con il nostro sistema vogliamo ridurre questo problema di fondo e creare un incontro autentico: chi cerca davvero lavoro trova aziende che hanno davvero bisogno di assumere. In questo restiamo fedeli all’etica che ha guidato SkillsJobs fin dagli albori, perché per noi conta di più ciò che una persona sa fare rispetto a chi è».
Riconoscimenti e prospettive
Il modello SkillsJobs ha già ottenuto riconoscimenti di settore, tra cui il Premio Sodalitas Assolombarda, l’HR Digital Mindset Awards e la finale del Premio Cambiamenti CNA dedicato alle migliori startup italiane.
La roadmap della società guarda al futuro: entro il 2026 sarà lanciato un recruiter vocale basato su AI, capace di condurre colloqui automatizzati in tempo reale e aprire la strada a processi di selezione ancora più rapidi e scalabili.