Potrebbe essersi chiarito il caso della scomparsa di Wishwa Bandara Jayasuriya Mudianaselage, 24 anni, di origine singalese, studente universitario residente a Grezzago (Milano), scomparso lo scorso aprile. Il giovane aveva fatto perdere le proprie tracce il 29 aprile, giorno in cui avrebbe dovuto spostarsi tra l’università e il lavoro, senza però fare ritorno a casa. La sua scomparsa aveva suscitato preoccupazione tra familiari, amici e la comunità locale, spingendo i Carabinieri a estendere le ricerche tra il Milanese e la provincia di Bergamo.
La scoperta
Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato rinvenuto il 4 ottobre da alcuni cacciatori in un’area boschiva vicino al fiume Brembo, a Bottanuco. Accanto ai resti è stato trovato uno zaino contenente documenti e effetti personali riconducibili al giovane, elementi che hanno immediatamente indirizzato le indagini verso l’ipotesi che si tratti proprio di Wishwa Bandara.
La Procura di Bergamo ha disposto l’autopsia e l’analisi del DNA per confermare l’identità. Al momento, non sono stati riscontrati segni evidenti di violenza sul corpo, ma il suo avanzato stato di conservazione non consente di escludere alcuna ipotesi. Le cause della morte restano quindi in corso di accertamento, e gli inquirenti mantengono aperte tutte le piste, dal gesto volontario a un malore improvviso, fino a eventuali responsabilità di terzi.
Indagini in corso
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime settimane di vita del giovane, descritto da amici e conoscenti come una persona riservata, ma che negli ultimi mesi avrebbe attraversato un periodo difficile sul piano personale e accademico. Si sta cercando di capire se possano esserci collegamenti tra la sua scomparsa e eventuali pressioni o difficoltà legate allo studio, al lavoro o alla vita familiare.
Le indagini proseguiranno sotto la direzione della Procura di Bergamo, in attesa degli esiti medico-legali che potranno chiarire con certezza sia l’identità del corpo sia le circostanze e il tempo della morte.