Sono 3.246 le farmacie lombarde, di cui quasi 500 pubbliche, che costituiscono una rete essenziale di prossimità sanitaria per cittadini e territori. La legge annuale per il mercato e la concorrenza (DDL n. 1578), attualmente in discussione al Senato, introduce con l’articolo 6-bis un importante intervento di riforma per il settore: una disciplina chiara e definitiva degli assetti proprietari delle farmacie, firmata dai senatori Giorgio Maria Bergesio (Lega), Ylenia Zambito (PD), Silvia Fregolent (Italia Viva) e Meinhard Durnwalder (SVP).
L’obiettivo è sciogliere i nodi interpretativi generati dalla legge 124/2017, che aveva lasciato irrisolte diverse incompatibilità tra partecipazione alle società titolari di farmacia, esercizio della professione e attività sanitarie correlate.
“Le iniziative normative volte a definire un nuovo assetto in tema di incompatibilità sono state discusse fin dallo scorso aprile dal Consiglio di Presidenza di Federfarma nazionale, che all’unanimità ha ritenuto prioritario un chiarimento normativo per contemperare tutti gli interessi in campo”, ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma.
“Serve chiarezza – ha aggiunto – per dare certezze al mercato, tutelare la libertà professionale dei farmacisti e garantire che la rete delle farmacie continui a rappresentare un presidio efficiente e sostenibile per il servizio sanitario nazionale”.
Secondo Federfarma, la nuova norma favorisce un equilibrio tra concorrenza, tutela del cittadino e sostenibilità economica delle farmacie, rafforzando al tempo stesso la capacità di investimento delle farmacie comunali, che potranno modernizzarsi e ampliare i servizi di prossimità.
Per i Comuni, si apre così la possibilità di valorizzare le proprie aziende farmaceutiche locali, attrarre capitali e partnership nel rispetto di regole di trasparenza e separazione gestionale, mantenendo al contempo la funzione pubblica e territoriale del servizio.
Un equilibrio che, come ha sottolineato anche il prof. Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale, rappresenta “una misura di buon senso e di buona amministrazione”, capace di coniugare trasparenza, concorrenza leale e coesione sociale.
In un contesto in cui il sistema sanitario ha bisogno di stabilità e innovazione, la riforma si presenta come un passo avanti verso un modello più aperto, chiaro e sostenibile, a beneficio di cittadini, professionisti e istituzioni locali.