In Lombardia, le indennità destinate al personale dei Pronto Soccorso restano ferme al palo. A fermarle, secondo Fp Cgil e Uil Fpl, sarebbe stata la decisione di alcune sigle sindacali di non firmare subito l’intesa con la Regione.
Il 6 ottobre 2025 si è riunito, su convocazione della Regione Lombardia, il tavolo regionale dedicato alla definizione dell’indennità destinata al personale sanitario, tecnico e amministrativo dei Pronto Soccorso. Durante l’incontro, Fp Cgil e Uil Fpl Lombardia hanno condiviso la proposta di ripartizione avanzata dalla Regione, che si sarebbe aggiunta ai 100 euro già riconosciuti a tutto il personale: 300 euro mensili per il personale sanitario, 140 euro per operatrici e operatori socio-sanitari e autisti soccorritori, e una cifra compresa tra 80 e 104 euro per il restante personale tecnico e amministrativo.
Al termine della riunione, la delegazione regionale ha chiesto a tutte le organizzazioni sindacali di esprimere la propria posizione. Le rappresentanze di Fp Cgil e Uil Fpl si sono dichiarate pronte a sottoscrivere immediatamente il verbale di confronto. Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up, invece, avrebbero espresso parere contrario, chiedendo di rinviare la discussione a dopo la firma del contratto nazionale, prevista non prima della fine di gennaio 2026.
Secondo Fp Cgil e Uil Fpl, questa scelta non sarebbe in linea con il percorso unitario costruito in precedenza. Già nel 2023, a livello regionale, era stato siglato un accordo innovativo sulle indennità di Pronto Soccorso, che definiva con chiarezza i servizi e le figure professionali destinatarie delle risorse. Nel confronto di allora, le due sigle avevano ottenuto l’inclusione dell’intera area dell’emergenza-urgenza, comprese SOREU e AREU, per assicurare una copertura equa a tutto il personale coinvolto.
A loro giudizio, il rinvio deciso da alcune organizzazioni sindacali rischia oggi di penalizzare chi opera nei reparti più complessi della sanità pubblica lombarda, aggravando una condizione già segnata da carichi di lavoro insostenibili, turni massacranti e cronica carenza di personale.
Fp Cgil e Uil Fpl Lombardia ribadiscono infine la propria intenzione di continuare a difendere le professioniste e i professionisti del Servizio Sanitario Regionale, chiedendo che le risorse già previste vengano erogate senza ulteriori ritardi, nel pieno rispetto della legge e del valore del lavoro.