Dal 16 al 18 ottobre, Torino ha ospitato il XXXVI Congresso Nazionale Forense, un appuntamento di rilievo per il mondo legale italiano. L’incontro ha riunito professionisti, rappresentanti istituzionali e studiosi per discutere il futuro della professione forense in un’epoca segnata da profonde trasformazioni tecnologiche e sociali.
Il ruolo dell’avvocato oggi
Durante le giornate di lavori è stato ribadito il valore dell’avvocato come garante dei diritti, della democrazia e della libertà, sia in ambito processuale che stragiudiziale. Il confronto ha messo in luce la necessità di rafforzare la funzione sociale della professione, promuovendo una formazione continua e un dialogo costante con le istituzioni.
Come sottolineato da diversi relatori, il ruolo dell’avvocato non può limitarsi alla difesa in aula, ma deve estendersi anche alla consulenza e alla mediazione, in un contesto economico e normativo sempre più complesso.
Le sfide dell’era digitale
Ampio spazio è stato dedicato al tema dell’intelligenza artificiale e al suo impatto sul lavoro legale. Gli esperti hanno discusso le potenzialità e i rischi legati all’uso di strumenti digitali nell’attività forense, evidenziando come la tecnologia possa diventare un alleato prezioso, purché venga utilizzata in modo etico e responsabile.
L’adozione dell’IA nei processi di analisi giuridica e nella gestione dei dati è destinata a modificare profondamente le modalità operative degli studi legali, rendendo necessarie nuove competenze e un quadro normativo aggiornato.
Welfare e sostenibilità
Un altro tema centrale del Congresso è stato quello del welfare legato a Cassa Forense. Si è discusso della necessità di riformare il sistema previdenziale attraverso interventi strutturali, anche in sinergia con il governo, per ridurre la tassazione sugli investimenti – oggi al 26% – e liberare risorse a favore dei giovani e delle donne della categoria.
La prospettiva condivisa è quella di un welfare moderno, in grado di garantire stabilità e sostenibilità al sistema nel lungo periodo, con un approccio partecipativo e inclusivo.
Collaborazione e prospettive future
Il Congresso ha rappresentato un momento di dialogo aperto e costruttivo tra le diverse componenti dell’Avvocatura. Dalle testimonianze raccolte emerge la volontà comune di affrontare le sfide del futuro con spirito di collaborazione, valorizzando l’esperienza e le competenze maturate nel tempo.
«Solo unendo le forze – ha ricordato uno dei relatori – potremo sostenere efficacemente le istanze di una categoria che continua a essere pilastro della giustizia e della democrazia».
La tre giorni torinese si è conclusa con un messaggio di fiducia: il cambiamento, se accompagnato da consapevolezza e unità, può trasformarsi in un’opportunità per rendere la professione forense più innovativa, sostenibile e vicina ai bisogni della società.
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