Ieri, nella sede di Confindustria Brescia, si è svolta l’ultima tappa del Roadshow di MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, Partenariato Esteso finanziato dal MUR con fondi PNRR e coordinato dal Politecnico di Milano. L’evento ha riunito imprenditori, accademici e istituzioni per discutere di digitale, sostenibilità e nuove competenze, con oltre 1.000 ricercatori coinvolti e 146 progetti attivi in 8 aree tematiche, di cui 20 guidati dall’Università di Brescia.
MICS: il più grande progetto di ricerca sul Made in Italy
MICS unisce ricerca pubblica, imprese e istituzioni per costruire un modello industriale fondato su digitalizzazione, circolarità e sostenibilità. Tra i progetti di punta dell’Università di Brescia figurano:
-
«Amélie», per il riciclo delle batterie esauste al litio tramite tecnologia a microonde brevettata;
-
«Digital Reed for Smart Product», in collaborazione con SCM Group, che utilizza il machine learning per migliorare la precisione dei sistemi di produzione flessibili.
Innovazione e alleanze per il futuro del manifatturiero lombardo
L’evento, intitolato «Tecnologie, alleanze e nuove opportunità per l’industria che non si arrende», ha messo in luce l’importanza della collaborazione tra università, imprese e istituzioni per accelerare i processi di innovazione, colmare il mismatch di competenze e costruire ecosistemi industriali sostenibili.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Paolo Streparava, Presidente di Confindustria Brescia: «La manifattura lombarda rappresenta un pilastro per il Paese. Quando si costruiscono contesti in cui convivono esperienze e modi di pensare diversi, cresce la capacità di innovare. Il vero cambiamento nasce dal dialogo e dalla contaminazione, come accade in MICS».
Francesco Castelli, Rettore dell’Università di Brescia: «Il nostro ruolo è preparare le persone ad affrontare il cambiamento senza paura. Il rapporto tra università, enti di ricerca e mondo industriale è fondamentale. I recenti ranking internazionali ci posizionano al primo posto in Italia tra le università pubbliche in termini di ricercatori».
Marco Taisch, Presidente del Partenariato Esteso MICS: «Con MICS abbiamo unito dodici università e decine di imprese per costruire un modello industriale nuovo, digitale, sostenibile e circolare. L’unico modo per difendere il Made in Italy è innovare, creando un grande “team tech” che unisca imprese, ricerca e politica».
Formazione e competenze: il futuro dell’industria bresciana
Il panel sulla formazione ha evidenziato la necessità di integrare saperi tecnici, digitali e umanistici, promuovendo la formazione continua e il collegamento tra università, ITS e aziende. Emilio Sardini, Professore Ordinario dell’Università di Brescia: «I progetti MICS dimostrano come la ricerca possa tradursi in innovazione concreta per le imprese».
Simona Tironi, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia: «L’università ha un ruolo da protagonista. Fare della formazione tecnica e tecnologica la vera infrastruttura del Made in Italy significa rendere i giovani protagonisti del progresso».
Ambiente e competitività: il green come leva strategica
Giorgio Maione, Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia: «Il nuovo concetto di green deve essere una strategia per competitività, innovazione e autonomia energetica. La sostenibilità genera nuove filiere, competenze e posti di lavoro. Serve un’alleanza culturale tra imprese, istituzioni e università».
Internazionalizzazione e prospettiva “glocal”
L’ultimo panel ha evidenziato come Brescia si confermi capitale del manifatturiero italiano, con opportunità di internazionalizzazione e sinergie tra distretti e filiere globali, rafforzando un modello di industria innovativa, sostenibile e competitiva.
Progetti e aree tematiche MICS
Le 8 aree tematiche (Spoke) coprono settori strategici come design digitale, eco-design, materiali sostenibili, manifattura additiva, fabbriche circolari, modelli di business innovativi e intelligenza artificiale applicata alla produzione. La dotazione complessiva supera i 125 milioni di euro, di cui 114 milioni dal PNRR e oltre 11 milioni da cofinanziamenti privati, con il 40% destinato al Mezzogiorno.
Partner industriali e pubblici
Partner industriali: Aeffe, Brembo, Camozzi Group, Cavanna, Italtel, Itema, Leonardo, Natuzzi, Prima Additive, SACMI, SCM Group, Stazione Sperimentale dell’Industria delle Pelli, Thales Alenia Space.
Partner pubblici: CNR, Politecnici di Milano, Torino e Bari, Università di Brescia, Bologna, Bergamo, Firenze, Napoli Federico II, Padova, Palermo, Roma La Sapienza.
Scopri di più da Gazzetta della Lombardia
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.








