Sono 784 le vittime sul lavoro registrate in Italia tra gennaio e settembre 2025, otto in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Di queste, 575 sono decedute in occasione di lavoro e 209 in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro. La Lombardia è la regione con il maggior numero di decessi, 73 in totale, seguita da Veneto (60), Campania (57), Piemonte ed Emilia-Romagna (47).
Secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, oltre metà del Paese si trova in zona rossa o arancione, con un rischio di mortalità superiore alla media nazionale.
Il commento dell’Osservatorio
«Il panorama della sicurezza sul lavoro in Italia rimane preoccupante. È necessario promuovere formazione e cultura della sicurezza per ridurre gli infortuni e migliorare la vita dei lavoratori», ha dichiarato Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio, commentando i dati aggiornati a settembre.
Lombardia in zona bianca ma con più vittime assolute
La Lombardia rientra tra le regioni a minor incidenza infortunistica, ma resta quella con il numero più alto di decessi assoluti. Il dato è legato alla forte concentrazione di attività produttive e cantieri sul territorio.
Edilizia il settore più colpito
Il comparto delle costruzioni si conferma il più esposto al rischio con 99 vittime in Italia, seguito da attività manifatturiere (83), trasporti e magazzinaggio (71) e commercio (54).
Età e provenienza delle vittime
Il rischio maggiore riguarda i lavoratori oltre i 65 anni, con un’incidenza di 78 decessi ogni milione di occupati. Numericamente, la fascia più colpita è quella tra i 55 e i 64 anni, con 200 vittime in occasione di lavoro. Sono 68 le donne decedute nei primi nove mesi dell’anno, mentre tra i lavoratori stranieri le vittime sono 171, con un rischio di morte più che doppio rispetto agli italiani.
Infortuni in lieve aumento
Le denunce di infortunio totali tornano a crescere: da 433.002 a 435.883 (+0,7%). Il settore manifatturiero registra il numero più alto di casi, seguito da costruzioni, sanità, commercio e trasporti.
Una priorità per la Lombardia
Nonostante l’incidenza inferiore alla media nazionale, i numeri confermano la necessità di mantenere alta l’attenzione. La Regione Lombardia negli ultimi anni ha avviato programmi di prevenzione e campagne informative, ma l’emergenza resta aperta.
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