La Giunta regionale della Lombardia ha approvato il Piano regionale 2024–2026 per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, un provvedimento strategico per rafforzare la rete dei servizi territoriali e promuovere l’inclusione delle persone più fragili.
Il Piano, presentato dall’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, di concerto con gli assessori Guido Bertolaso (Welfare), Simona Tironi (Istruzione, Formazione e Lavoro) e Paolo Franco (Casa e Housing Sociale), dà attuazione al Piano nazionale 2024–2026 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Per i prossimi tre anni, la Lombardia potrà contare su oltre 161 milioni di euro del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, così ripartiti:
-
147,1 milioni di euro per la Quota Servizi, destinata a tutti gli Ambiti territoriali;
-
14,5 milioni di euro per la Quota Povertà Estrema, riservata a 21 Ambiti individuati in base alla popolazione e ai livelli di marginalità, tra cui Milano, Brescia, Bergamo, Monza, Mantova, Pavia e Varese.
Lucchini: «Un sistema integrato per non lasciare indietro nessuno»
«Con queste risorse vogliamo rafforzare la rete dei servizi locali, potenziare i progetti personalizzati di inclusione e attivare nuovi centri servizi e modelli abitativi innovativi come l’Housing First – ha dichiarato l’assessore Elena Lucchini -. La povertà è una sfida complessa e servono risposte integrate. Vogliamo evitare che le persone più fragili restino ai margini: per questo occorre mettere a terra interventi coordinati che coinvolgano il fronte sociale, sanitario e lavorativo. La Lombardia vuole essere un modello di presa in carico integrata, perché una Regione competitiva e innovativa deve saper includere e prevenire le marginalità».
Tironi: «Aiutiamo chi è in difficoltà, nessuno resti indietro»
L’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi ha sottolineato come il Piano «si inserisca nel quadro delle politiche di contrasto al fenomeno dei Neet, giovani che non studiano e non lavorano. Diventa essenziale offrire un aiuto concreto a chi è in difficoltà, perché Regione Lombardia non vuole lasciare indietro nessuno».
Sei priorità per rafforzare l’inclusione
Il Piano si articola su sei linee d’azione principali, che rappresentano la base operativa per il triennio 2024–2026:
-
Aumentare l’accesso all’Assegno di Inclusione (ADI), con strategie mirate a raggiungere chi vive in condizioni di disagio ma non usufruisce della misura.
-
Rafforzare il Pronto Intervento Sociale, garantendo assistenza continua anche nei giorni festivi e nelle ore notturne.
-
Potenziare le équipe multidisciplinari, favorendo la collaborazione tra Comuni, ASST e Centri per l’Impiego.
-
Integrare le risorse del Fondo Povertà, del PNRR e del PN Inclusione, per interventi mirati alle persone in povertà estrema e senza dimora.
-
Elaborare linee guida regionali per le dimissioni protette e la presa in carico delle persone senza fissa dimora, attraverso équipe territoriali integrate.
-
Coordinare le politiche sociali e sociosanitarie, promuovendo percorsi di autonomia e progetti di vita personalizzati per i beneficiari.
Un piano per il welfare del futuro
Il nuovo Piano rappresenta un passo concreto verso un welfare di prossimità, capace di intervenire non solo sull’emergenza ma anche sulla prevenzione della marginalità. Con una rete di servizi più capillare e un sistema di governance condiviso tra enti locali, sanità e terzo settore, la Lombardia punta a consolidare un modello di inclusione attiva, orientato alla dignità e all’autonomia delle persone.