Grande partecipazione allo sciopero e al corteo organizzati oggi all’Ospedale San Raffaele di Milano. Circa un migliaio di lavoratrici e lavoratori – tra infermieri, tecnici, amministrativi, personale di supporto e della ricerca – hanno manifestato per denunciare le criticità contrattuali e igienico-strutturali della struttura.
L’iniziativa, promossa dalla RSU del San Raffaele con l’adesione di FIALS Milano, è partita dalle sedi di via Olgettina e di Turro, per concludersi davanti al Palazzo della Regione Lombardia, dove una delegazione è stata ricevuta dal direttore generale della Sanità, Giovanni Melazzini.
FIALS: «Condizioni igieniche inaccettabili»
Durante l’incontro, FIALS Milano ha descritto una situazione igienica definita «inaccettabile»: reparti con pulizie ridotte al minimo, ambienti insalubri, bagni e spogliatoi in condizioni non conformi agli standard di sicurezza.
«I lavoratori segnalano da mesi carenze gravi nelle pulizie e nella manutenzione – dichiara Pasquale Magro, dirigente territoriale FIALS Milano –. La priorità è tutelare la salute di chi lavora e di chi si cura. Abbiamo chiesto alla Regione un intervento immediato e il direttore generale Melazzini si è impegnato a disporre ispezioni urgenti per verificare lo stato igienico e la sicurezza interna della struttura».
Contratti e stipendi: «Serve parità con il pubblico»
Oltre ai problemi igienici, FIALS e la RSU hanno denunciato le disparità economiche e contrattuali rispetto al personale della sanità pubblica.
«Il personale del San Raffaele continua a subire un trattamento economico e normativo inferiore – prosegue Magro –. È una disparità che alimenta l’esodo di professionisti e mina la qualità dei servizi. Chiediamo alla Regione di farsi parte attiva per il riallineamento retributivo e contrattuale: è l’unica strada per garantire stabilità e qualità delle cure».
La risposta della Regione
Melazzini ha annunciato che convocherà l’amministratore unico del San Raffaele per approfondire la situazione legata all’igiene, alle infezioni nosocomiali e alla chiusura di alcuni posti letto in dialisi.
«La mobilitazione non si ferma – conclude Magro –. FIALS Milano e la RSU continueranno a monitorare la situazione e a difendere la dignità del lavoro e la sicurezza dei pazienti».
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