Il 5 dicembre 1995, grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani studenti determinati a salvarlo da mire speculative, il villaggio operaio di Crespi d’Adda veniva inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
A trent’anni da quel riconoscimento, il sito lombardo celebra una rinascita che lo ha reso un esempio internazionale di tutela, valorizzazione e innovazione culturale.
Definito dall’UNESCO come “un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, espressione della filosofia degli industriali illuminati tra XIX e XX secolo”, Crespi d’Adda è stato l’undicesimo sito italiano a entrare nella World Heritage List, il terzo in Lombardia e uno dei primi al mondo per valore di archeologia industriale.
Da villaggio industriale a laboratorio culturale
Negli ultimi tre decenni, grazie alla visione e all’impegno dell’Associazione Crespi d’Adda, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Capriate San Gervasio, il borgo è passato da un periodo di abbandono industriale a una rinascita culturale e turistica senza precedenti.
Oggi Crespi d’Adda è il secondo sito di turismo industriale più visitato d’Italia dopo il Museo Ferrari di Maranello, e rappresenta un modello di riferimento a livello europeo.
L’UNESCO Visitor Centre, riconosciuto da Regione Lombardia come info point ufficiale, è il cuore delle attività di valorizzazione del sito. L’ex scuola della famiglia Crespi ospita oggi spazi museali, sale conferenze, laboratori per le scuole e un archivio storico, oltre al personale dell’Associazione, composto da residenti e giovani del territorio.
Una comunità che ha saputo reinventarsi
Crespi d’Adda è diventato un laboratorio di cultura viva, dove la memoria del lavoro industriale si intreccia con progetti di ricerca, educazione e creatività. Tra le numerose iniziative: il Museo Partecipato, il festival Produzioni Ininterrotte, laboratori di artigianato e percorsi formativi sul “saper fare”.
Il borgo, un tempo motore della produzione tessile lombarda, ha trovato una nuova vocazione nella cultura e nel turismo sostenibile, generando anche occupazione e indotto economico locale. Oggi, oltre 90 persone – tra guide, collaboratori e operatori – lavorano direttamente o indirettamente grazie alle attività legate al sito.
Il premio Mario Bagnara e il riconoscimento internazionale
Per il suo ruolo nella sensibilizzazione ai valori UNESCO, l’Associazione Crespi d’Adda e l’UNESCO Visitor Centre hanno ricevuto nel 2025 il Premio Internazionale Mario Bagnara come “migliore iniziativa di promozione dei valori UNESCO in ambito turistico”.
«Festeggiamo trent’anni trascorsi lavorando per dare a Crespi d’Adda un futuro diverso da quello che qualcuno voleva costruire col cemento», afferma Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Crespi d’Adda. «Abbiamo creduto nella cultura come motore di rinascita, e oggi i 30.000 visitatori annuali dimostrano che questa è stata la strada giusta».
Anteprima nazionale del film “Utopie del lavoro”
Per celebrare l’anniversario, il 5 dicembre Crespi d’Adda ospiterà, nell’ambito del festival Produzioni Ininterrotte, la proiezione in anteprima nazionale del film documentario “Crespi d’Adda. Utopie del lavoro” di Alessandro Melazzini, al teatro dell’UNESCO Visitor Centre.
Il film racconta la storia del villaggio come luogo simbolo della dignità del lavoro e della bellezza del vivere, intrecciando testimonianze e immagini per restituire lo spirito di una comunità che guarda al futuro.
Alla proiezione parteciperanno il regista Alessandro Melazzini, il giornalista Walter Mariotti, la scrittrice Alessandra Selmi, l’architetto Mario Claudi, l’esperta Antonella Checchi e lo stesso Giorgio Ravasio.
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