Con oltre diecimila presenze in tre giorni, la Microeditoria di Chiari 2025 si chiude con un bilancio straordinario, confermando Villa Mazzotti come luogo di incontro, dialogo e passione culturale.
Il filo conduttore di questa edizione, “La parola custodisce il presente”, ha attraversato tutte le attività, mostrando come le parole siano spazi di responsabilità, memoria e cura.
Gli incontri della rassegna
Domenica mattina, il raduno nazionale dei gruppi di lettura ha trasformato la parola in comunità: decine di lettori hanno condiviso storie, emozioni e scoperte, dimostrando che leggere insieme è un gesto politico e umano.
Tra gli incontri più partecipati, quello con Alessandro Di Battista, che ha portato sul palco il tema della verità e del coraggio civile, invitando il pubblico a «non delegare il pensiero, ma esercitarlo».
Il centenario della Treccani ha rappresentato una delle pagine più alte della rassegna, con un dialogo tra eredità e futuro, carta e digitale. Massimo Bray, direttore generale della Treccani e già Ministro della Cultura, ha ricordato che la Microeditoria è un laboratorio vivo di cultura dove anche le voci più piccole contribuiscono alla costruzione di un sapere condiviso. «Difendere il linguaggio significa difendere la libertà», ha sottolineato, evidenziando come la cultura sia responsabilità e impegno civile.
Arte e impegno civile
Tra i momenti più toccanti, l’incontro con Baraa Awoor, giovane illustratrice palestinese, che ha raccontato il valore della parola come gesto di pace e resistenza: «Disegno per dire che esisto». Don Fabio Corazzina, con il suo intervento “La pace. Dalla parola ai fatti”, ha unito leggerezza e profondità, fede e impegno sociale.
La rassegna ha chiuso con momenti di musica, riflessioni sull’era digitale, la libertà editoriale con Pippo Civati e il racconto delle ombre della società attraverso la narrativa di Massimo Carlotto.
Il Premio Letterario “7Parole” ha celebrato la scrittura breve come simbolo di sintesi e verità, incarnando lo spirito di un’edizione che ha messo al centro la forza e la responsabilità della parola.
Un mondo di storie: la Microeditoria dei più giovani
Durante la Microeditoria, bambini e ragazzi sono stati protagonisti con letture animate, laboratori di carta fatta a mano, attività STEM, archeocacce e mostre di illustratori come Elisa Vincenzi e Ilaria Braiotta. Le opere di Baraa Awoor hanno offerto uno sguardo toccante sul mondo dell’infanzia nei contesti di conflitto.
Fondazione Morcelli Repossi ha proposto una mostra sull’800° anniversario del “Cantico delle creature”, esponendo preziosi esemplari di Bibbie manoscritte e a stampa, tra cui una Bibbia miniata del XV secolo e una prima edizione della Bibbia di Lutero, in un percorso tra storia, arte e lingua.
Un festival diffuso: il Fuori Microeditoria
Il Fuori Microeditoria ha portato la cultura nella città, trasformando Chiari in un laboratorio a cielo aperto. Tra le iniziative: camminate letterarie, allestimenti archeologici, laboratori artistici, visite guidate e performance itineranti, in un intreccio tra comunità, storia e creatività.
«Il Fuori Microeditoria dimostra come la cultura possa uscire dai luoghi canonici per abitare la città», ha affermato Nadia Iore, consigliere delegato alla Cultura del Comune di Chiari.
La soddisfazione degli organizzatori
Daniela Mena, direttrice artistica della Microeditoria, ha dichiarato: «Questa edizione ci ha ricordato che le parole sono vive solo quando vengono condivise. Custodire il presente significa non fuggire dal mondo ma abitarlo».
Paolo Festa, Presidente dell’associazione L’Impronta, ha aggiunto: «Oltre i numeri, ciò che resta è la qualità del dialogo. La Microeditoria è diventata un luogo dove la cultura non si consuma, ma si vive».
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