La sicurezza stradale è tornata al centro dell’attenzione con la presentazione, a Palazzo Lombardia, dei dati del Rapporto incidentalità 2024, nel corso del convegno “Concentrati sulla vita. Disattenzione: un nemico invisibile per la sicurezza stradale”, organizzato in collaborazione con PoliS-Lombardia.
All’incontro ha partecipato l’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa, insieme a Forze dell’ordine, rappresentanti del mondo sanitario e universitario.
Negli ultimi tredici anni, dal 2010 al 2023, la Lombardia ha registrato una diminuzione del 32% delle vittime da incidenti stradali, una riduzione più marcata rispetto alla media nazionale, che si attesta al -26%. Il 2024 segna però una lieve inversione di tendenza, con un incremento contenuto del numero di incidenti e delle vittime.
Secondo i dati illustrati da PoliS-Lombardia, nel 2024 si sono verificati in regione oltre 30.000 incidenti. Le conseguenze sono state gravi: 383 vittime e circa 39.000 feriti. Numeri che confermano l’importanza di rafforzare i programmi di prevenzione, formazione e controllo.
Prevenzione e controlli: la strategia della Regione
Durante il convegno, l’assessore La Russa ha ricordato come l’impegno della Regione sia costante e multilivello.
«Stiamo lavorando su politiche di prevenzione e sicurezza» ha affermato, «come ad esempio il progetto Smart, che sta riportando risultati importanti e concreti, grazie al quale vengono intensificati i controlli sulle strade, soprattutto nei confronti dei giovani nelle giornate considerate critiche di venerdì, sabato e domenica».
Educazione alla strada e lotta alla distrazione
La Russa ha inoltre sottolineato il valore della formazione, portata avanti da Regione Lombardia insieme ad ACI e INAIL. Da oltre dieci anni, il progetto condiviso punta a sviluppare una cultura della sicurezza stradale e a limitare comportamenti rischiosi, con un’attenzione particolare alla distrazione, tuttora la prima causa degli incidenti.
«Il nostro obiettivo» ha aggiunto l’assessore «è impegnarci in attività di educazione per ridurre gli incidenti stradali, per i quali la distrazione rappresenta ancora la prima causa. L’uso del telefono, anche in vivavoce, rimane un comportamento scorretto e pericoloso per noi e per gli altri».
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