Sono 1.645 i cittadini residenti a Bollate privi di un medico di medicina generale. A dichiararlo è l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, in risposta a un’interrogazione presentata dal capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, Nicola Di Marco, preoccupato per le segnalazioni arrivate dal territorio.
Secondo i dati dell’ASST Rhodense aggiornati al 4 novembre, nel Comune risultano attualmente attivi 25 medici di base, di cui 24 titolari e uno incaricato a tempo determinato. Una dotazione che non basta, però, a coprire il fabbisogno della popolazione bollatese.
Di Marco: «Situazione grave, servono risposte strutturali»
Il capogruppo del M5s sottolinea come la situazione rappresenti una vera emergenza sanitaria. «La risposta ricevuta è stata scarna», afferma Di Marco, rimarcando le difficoltà della Regione nel gestire la medicina territoriale.
«Nonostante i medici in servizio, 1.645 residenti risultano ancora privi di un medico di riferimento. Un dato significativo, che conferma le difficoltà di Regione Lombardia e del centrodestra nel governare la medicina territoriale. Una crisi per la quale non sono sufficienti soluzioni tampone, come quella introdotta dall’ASST Rhodense che ha attivato un Ambulatorio Medici Temporaneo presso la Casa di Comunità di Bollate e un servizio online per le prescrizioni ripetibili», dichiara.
Secondo Di Marco, è necessario un cambio di passo: «Servono risposte strutturali, incentivi ai giovani medici, condizioni contrattuali migliori, che passino anche attraverso la sburocratizzazione del lavoro del medico di base. Se i bandi di Regione Lombardia continuano ad andare deserti, un motivo ci sarà».
Il tema nel dibattito sul bilancio regionale
Di Marco ricorda che la carenza di medici di base riguarda l’intera provincia di Milano e conferma che il M5s tornerà sul tema nel confronto sul bilancio regionale: «Anche in sede di discussione del prossimo bilancio regionale, continueremo a chiedere risorse da destinare a un piano straordinario per rilanciare la sanità territoriale e restituire ai cittadini il diritto alla salute».
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