Dopo l’inversione di tendenza avvenuta a maggio 2025, quando i mutui a tasso variabile sono tornati più convenienti di quelli a tasso fisso, la forbice tra le due tipologie di finanziamento si è gradualmente aperta a favore del tasso indicizzato.
Nonostante il TAN medio più favorevole, la maggioranza dei consumatori sceglie ancora il fisso, che nel 2025 rappresenta il 96,6% delle richieste. La scelta del fisso garantisce stabilità e protezione dalle fluttuazioni dei tassi, particolarmente apprezzata in un contesto geopolitico incerto.
La quota di mutui variabili si ferma al 2,6%, in aumento rispetto allo 0,5% del 2024 ma ancora lontana dai valori del 2023 e del 2022.
I vantaggi economici del tasso variabile
Oggi, su MutuiOnline.it, la differenza tra le due tipologie di mutuo è di 58 punti base, con il tasso variabile a 20 e 30 anni al 2,69% e il fisso al 3,27%.
Su un mutuo ventennale da 150.000 €, scegliere il variabile comporta un risparmio di 43 € al mese, pari a circa 10.450 € sull’intera durata del finanziamento. Allungando il mutuo a 30 anni, il risparmio sale a 46 € al mese e quasi 16.900 € complessivi.
Stabilità dei tassi e scenario di mercato
«Lo stop ai tagli della Bce da luglio ha portato a una stabilizzazione dei tassi variabili, mentre il fisso ha subito un leggero rialzo a causa dell’instabilità geopolitica – spiega Matteo Favaro, COO & Managing Director Financial Product di MutuiOnline.it –. Il momento resta favorevole per chi desidera bloccare la rata, mentre il risparmio garantito dal variabile è ancora troppo limitato per compensare il rischio delle fluttuazioni».
Dati specifici per la Lombardia
In Lombardia, nel 2025 si osserva una leggera diminuzione dell’età media dei richiedenti, da 39 a 38 anni e 9 mesi.
La durata media dei mutui è aumentata, passando da 24 anni e 6 mesi a 24 anni e 10 mesi, mentre il Loan-to-Value cresce da 68,1% a 68,9%. Tra le finalità di finanziamento, l’acquisto della prima casa resta al primo posto con il 56,7%, seguito dalla surroga del mutuo (33,1%) e dall’acquisto della seconda casa (7,7%).
Differenze tra province lombarde
Pavia registra l’età media dei richiedenti più alta, 39 anni e 7 mesi, mentre Milano guida per durata media dei mutui con 25 anni e 5 mesi. Sondrio si conferma la provincia con mutui più brevi, 23 anni e 4 mesi.
L’importo medio richiesto è più alto a Milano, 178.863 €, e più basso a Cremona, 121.928 €. Anche il valore degli immobili mostra la stessa tendenza, con Milano al primo posto a 296.737 € e Cremona all’ultimo a 173.257 €.
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