Confindustria Lombardia annuncia un nuovo Roadshow dedicato all’internazionalizzazione, che prenderà il via nel 2026 e coinvolgerà i territori lombardi in un percorso di confronto diretto tra imprese e rappresentanti diplomatici dei Paesi considerati strategici.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Corpo Consolare di Milano e della Lombardia, punta a creare occasioni concrete di dialogo, cooperazione e sviluppo commerciale sui mercati esteri.
Il progetto è stato presentato l’11 dicembre, in occasione del Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia, alla presenza del Decano del Corpo Diplomatico di Milano e della Lombardia, Veronica Crego, insieme ai rappresentanti del Corpo Consolare.
Un progetto nato dalle esigenze delle imprese lombarde
Alla base del Roadshow c’è la necessità, sempre più sentita dalle aziende, di ripensare le strategie di internazionalizzazione alla luce di un contesto geopolitico instabile e in continua evoluzione. Un’esigenza emersa con chiarezza anche dall’Indagine sull’internazionalizzazione 2025 realizzata da Confindustria Lombardia.
«L’attuale scenario globale impone alle imprese di ridefinire le proprie strategie sui mercati esteri», ha sottolineato Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Lombardia. «La Lombardia, che nel 2025 si avvia a registrare un nuovo primato dell’export, con 82 miliardi di euro nel primo semestre, dispone di territori altamente innovativi, specializzazioni produttive avanzate e di un sistema pubblico-privato tra i più competitivi d’Europa. Questo Roadshow nasce per valorizzare tali punti di forza e metterli in relazione con partner internazionali in un’ottica di crescita reciproca».
Tappe territoriali e focus settoriali
Il Roadshow si svilupperà tra il 2026 e il 2027 attraverso diverse tappe diffuse sul territorio lombardo. Ogni appuntamento sarà dedicato a un ambito strategico dell’economia regionale, dalla manifattura avanzata all’innovazione tecnologica, dall’intelligenza artificiale alla meccanica, dall’aerospazio all’energia, fino alla moda, al tessile tecnico e al settore delle costruzioni.
I Paesi protagonisti del percorso sono quelli individuati come “prospect 2025-2028” dall’indagine di Confindustria Lombardia: Stati Uniti, Germania, India, Emirati Arabi Uniti, Francia, Canada, Brasile, Spagna, Cina e Arabia Saudita. Mercati chiave sui quali le imprese lombarde guardano con crescente interesse, nonostante le incertezze geopolitiche.
Il ruolo della diplomazia economica territoriale
La collaborazione con il Corpo Consolare rappresenta un elemento centrale dell’iniziativa. «Il Corpo Consolare di Milano e della Lombardia svolge una funzione essenziale di diplomazia economica territoriale», ha dichiarato Veronica Crego, Decano del Corpo Diplomatico. «Agiamo come ponte tra i nostri Paesi e il sistema economico lombardo, favorendo scambi concreti e opportunità di cooperazione. La sinergia con Confindustria Lombardia rafforza il ruolo della Regione come piattaforma globale per sviluppo sostenibile, internazionalizzazione e crescita condivisa».
Un confronto aperto sui rapporti con gli Stati Uniti
Prima della presentazione ufficiale del Roadshow, il Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia ha approfondito il tema dei rapporti economico-commerciali tra Lombardia e Stati Uniti, confrontandosi con Simone Crolla, Direttore Generale della Camera di Commercio degli Stati Uniti d’America in Italia.
Il dibattito è proseguito con un focus sulle prospettive delle relazioni fiscali tra Italia e USA, grazie all’intervento del professor Guglielmo Maisto, docente di Diritto Tributario e Internazionale e membro del Consiglio di amministrazione di AmCham Italy.
Un percorso per rafforzare la competitività internazionale
Il Roadshow di Confindustria Lombardia si configura come uno strumento operativo per accompagnare le imprese lombarde sui mercati esteri, favorendo incontri mirati, conoscenza reciproca e cooperazione istituzionale.
Un’iniziativa che mira a trasformare l’internazionalizzazione da sfida complessa a opportunità strutturata, valorizzando il ruolo dei territori e il dialogo diretto con i rappresentanti dei Paesi partner.
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