La notizia arriva all’indomani della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato il testo che avrebbe introdotto moduli di educazione all’affettività, alla sessualità e alla salute riproduttiva nelle scuole.
Nonostante il parere favorevole iniziale della Giunta guidata da Attilio Fontana, la maggioranza – trainata da Fratelli d’Italia – ha votato contro l’istituzionalizzazione dei percorsi formativi.
La posizione degli studenti: «Una scelta inaccettabile»
L’Unione degli Studenti Lombardia esprime totale contrarietà alla decisione. «Non è accettabile che le istituzioni decidano di continuare a ignorare la disinformazione degli studenti in quest’ambito» dichiara la coordinatrice regionale Emma Costandachi, che aggiunge: «Questa disinformazione si esprime poi nella vita di tutti i giorni sotto forma di gravidanze indesiderate e violenza di genere».
Gli studenti portano numeri che definiscono «allarmanti»: ogni anno almeno sei milioni di donne subiscono una forma di violenza sessuale, e quasi il 6% dichiara di aver subito uno stupro nel corso della vita.
«Servono risposte concrete, non slogan»
«Davanti a una realtà di questo tipo la risposta delle istituzioni dovrebbe essere immediata» afferma Pietro Wilhelm Malmsheimer, responsabile comunicazione UdS.
«La sensibilità pubblica sul tema è cresciuta, ma mancano risposte concrete. Non possiamo pensare che la cultura dominante cambi da sola, se a noi cittadini del futuro non viene indicata un’alternativa reale».
La proposta degli studenti: scuola e consultori in rete
L’Unione degli Studenti chiede un rafforzamento dei rapporti tra scuole e consultori. «Pretendiamo che la scuola diventi un nodo attivo di collegamento con i consultori» spiegano.
L’idea è quella di affiancare agli sportelli informativi nuove misure: giornate di consulenza anonima con operatori specializzati, linee dirette per studenti che necessitano informazioni su contraccezione, salute sessuale, genitorialità e percorsi di transizione.
«Continueremo a lottare finché i tabù non cadranno»
Gli studenti concludono annunciando una mobilitazione permanente: l’obiettivo è ottenere una forma completa ed efficace di educazione sessuale e affettiva, superare i tabù ancora radicati negli istituti e garantire strumenti reali di prevenzione e consapevolezza.
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