Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) conferma che i lavori per il nuovo bacino idrico di Livigno (provincia di Sondrio) proseguono regolarmente e secondo cronoprogramma.
L’opera è destinata a fornire l’acqua necessaria all’innevamento delle piste che ospiteranno le gare olimpiche e paralimpiche di snowboard e freestyle durante i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026.
Stato dei lavori e struttura tecnica
Gli interventi principali per garantire la tenuta strutturale del bacino sono già completati. Il ministero segnala che la posa della rete di tubazioni per l’innescamento del sistema di innevamento è in fase finale; gli scavi per gli allacci e le condotte sono quasi esauriti e la sala macchine è già operativa.
Particolare attenzione è stata posta al dissabbiatore, apparecchiatura chiave per trattenere impurità nell’acqua e garantire così la qualità della neve prodotta.
Infrastruttura oltre l’evento sportivo
Secondo il MIMS, il bacino a Livigno non si limita a servire l’impianto olimpico, ma rappresenta un’infrastruttura “diversa”: idrica, energetica e ambientale. L’obiettivo dichiarato è che questa opera lasci un’eredità utile per il territorio alpino.
Il progetto è presentato come modello di infrastruttura olimpica pensata non solo per lo sport, ma per lo sviluppo integrato delle aree montane.
Contesto strategico e tempistiche
La dichiarazione arriva a circa 97 giorni dall’avvio dei Giochi, sottolineando la tempistica serrata e l’importanza dell’opera nel quadro degli eventi invernali del 2026.
Nei passaggi ufficiali si evidenzia anche il coordinamento con la società di committenza Società Infrastrutture Milano Cortina 2020‑2026 S.p.A., che cura la realizzazione delle infrastrutture olimpiche.
Priorità ambientali e territoriali
La realizzazione del bacino a Livigno mette al centro temi come l’efficienza idrica, la manutenzione del territorio, la sicurezza delle infrastrutture in alta quota e la sostenibilità ambientale.
Per il MIMS si tratta di una risposta concreta alla complessità di un intervento in ambiente alpino, con condizioni climatiche e geografiche impegnative.
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