Domani, martedì 21 ottobre, dalle ore 9 alle 12, le lavoratrici e i lavoratori di Arpa Lombardia, del comparto e della dirigenza, saranno in presidio sotto Palazzo Pirelli a Milano, sede del Consiglio Regionale.
L’iniziativa è promossa da Fp Cgil, Uil FPL, Fedir e Direts della Lombardia per denunciare condizioni di lavoro ormai insostenibili e la chiusura dell’Amministrazione a ogni confronto.
Stato di agitazione riattivato
Lo stato di agitazione unitario era stato dichiarato il 17 marzo e, a seguito del fallimento del tentativo di conciliazione in Prefettura, è stato riattivato il 25 luglio per il perdurare di un comportamento dell’Amministrazione considerato autoritario e chiuso al dialogo.
Le Organizzazioni sindacali segnalano un clima di forte disagio e frustrazione dovuto all’emanazione di ripetuti atti che ostacolano le attività istituzionali e mortificano le professionalità.
Richieste dei sindacati
«Chi tutela l’ambiente deve poterlo fare con organici adeguati, condizioni dignitose e rispetto per il proprio lavoro – dichiarano Fp Cgil, Uil FPL, Fedir e Direts –. Servono assunzioni, risorse e una contrattazione vera. L’Amministrazione deve fermarsi, ascoltare e ristabilire un clima di fiducia e rispetto delle regole e dei ruoli».
Le organizzazioni denunciano atti unilaterali emessi ignorando le regole del confronto e della concertazione sindacale, aggravando ulteriormente le condizioni operative del personale.
Appello alla politica
«Il malessere è diffuso! – sottolineano i sindacati –. Per la prima volta un Ente regionale si vede costretto ad attuare una forma di contestazione così forte. Il 21 ottobre saremo sotto il Pirellone per chiedere alla politica di difendere la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori di ARPA, tutelare il valore pubblico del loro lavoro, la qualità dei controlli ambientali e il diritto alla salute e all’ambiente dei cittadini».